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a cura di Mascia Mancini

Qualche giorno fa mi è capitato di imbattermi in un messaggio scritto su una grande pietra in un parco.
Il messaggio è di Albert Sabin, colui che sviluppò il vaccino antipolio. Mi sono fermata un attimo a riflettere.
Leggendolo, mi è sembrato perfetto per questo editoriale perché viviamo nell’epoca dell’accelerazione e “presto è già tardi”. Nel nuovo villaggio globale siamo bombardati da flussi immensi di dati, fiumi in piena che ci raggiungono ovunque, attraverso terminali tascabili, per ora, ma che un domani non molto lontano potremmo avere sotto pelle.
Rischiamo davvero di affogare.
Così, quotidianamente, siamo spinti a fare sempre più cose, sempre meglio e sempre più velocemente.
Questo rende la nostra vita molto più complessa, a volte facendoci perdere di vista gli obiettivi fondamentali.
Poi, fortuitamente, ti trovi davanti a dei pensieri scritti che ti fanno pensare al vero senso dell’esistenza… e tutto si fa più chiaro.
“La giovinezza non è un periodo della vita, è uno stato d’animo che consiste in una certa forma della volontà, in una forza emotiva; nel prevalere dell’audacia sulla timidezza ... e della sete dell’avventura sull’amore delle comodità.
Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandona il proprio ideale.
Se gli anni tracciano i loro solchi sul corpo, la rinuncia all’entusiasmo li traccia sull’anima.
La noia, il dubbio, la mancanza di sicurezza, il timore e la sfiducia, sono lunghi anni che fanno chinare il capo e conducono lo spirito alla morte.
Essere giovani significa conservare a sessanta o sedici anni l’amore del meraviglioso, lo stupore per cose sfavillanti e per i pensieri luminosi la sfida intrepida lanciata agli avvenimenti, il desiderio insaziabile del fanciullo per tutto ciò che è nuovo, il senso del lato piacevole e lieto dell’esistenza.
Resterete giovani finchè il vostro cuore saprà ricevere i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza e di forza che vi giungono dalla terra, da un uomo o dall’infinito.
Quando tutte le fibre del vostro cuore si saranno spezzate e su di esse si saranno accumulati le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo, è solo allora che diverrete vecchi.