scuola lavoro
 
 
 

a cura di Nicoletta Rossi

Scuola e lavoro: la comunicazione deve migliorare


Da ricerche effettuate su campioni di studenti, professori e genitori, il ponte che unisce la scuola di oggi e il lavoro di domani deve essere sviluppato e migliorato.
Le attività di formazione tra scuola e aziende sono riconosciute come fondamentali per accompagnare i giovani nel loro futuro lavorativo, ma sono ritenute poco soddisfacenti dagli studenti stessi che ne prendono parte.
L’insegnamento proposto oggi dalla scuola italiana, secondo studenti e genitori, deve essere migliorato nelle attività di preparazione dei giovani al loro ingresso nel mondo del lavoro. Fra le principali esperienze formative vi sono l’alternanza scuola-lavoro (svolta dal 62% dei ragazzi), incontri in aula con professionisti (29%), visite in azienda (25%) e stage curriculari (24%).
L’alternanza scuola-lavoro rimane un’efficace attività di formazione, ma serve un continuo dialogo tra scuole e aziende per migliorarne la qualità. I ragazzi confermano che se da un lato la principale attività da loro svolta durante i periodi di alternanza è l’affiancamento al personale (68%), dall’altro la maggior parte delle mansioni eseguite risultano poco qualificanti e formative (inserimento dati, attività di back office e receptionist). Emerge chiaramente la volontà degli studenti di capire come funziona un’azienda: non a caso le esperienze più apprezzate sono stage curriculari (79%) e visite in azienda (70%).
Inoltre per quanto riguarda il posto fisso, è più alta l’aspettativa dei genitori rispetto ai figli che sono più pragmatici. Più che il tempo indeterminato, la prima caratteristica che i giovani considerano per scegliere la loro professione o azienda è un buono stipendio.
Sono alcuni risultati emersi dalla ricerca Nestlé “Giovani e lavoro” presentata nel corso dell’incontro dal titolo “La scuola prepara al lavoro. Vero o falso? Ecco cosa ne pensano gli italiani”. L’iniziativa è stata promossa in occasione della VET Week, la settimana europea della formazione professionale.
Studenti, docenti e genitori non bocciano la scuola italiana, ma sono convinti che possa migliorare nella preparazione dei giovani al loro ingresso nel mondo del lavoro. Sono le attività di formazione che fanno da ponte tra scuola e aziende che, nonostante siano riconosciute come fondamentali per accompagnare i giovani nel loro futuro lavorativo, sono ritenute poco soddisfacenti dagli studenti stessi che ne prendono parte.
Per rimediare alla forte preoccupazione e sfiducia nei confronti del panorama lavorativo italiano è necessario integrare molto di più mondo del lavoro e banchi di scuola.
Se le cose non dovessero cambiare, dall’indagine emerge che oltre uno studente su cinque sarebbe disposto a scappare all’estero.
È molto interessante l’esempio e l’impegno dimostrati dall’azienda Nestlè che da anni promuove iniziative per la formazione e l’orientamento professionale dei giovani. Nel 2013 ha lanciato il progetto a livello europeo “Nestlè Needs YOUth” con l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile. Il programma poggia su quattro pilastri: inserimenti diretti in azienda, stage e tirocini, attività di formazione e di orientamento al lavoro e coinvolgimento.